LUNEDÌ 29/02 – And the Oscar goes to…

Los Angeles, Dolby Theatre, cerimonia degli Oscar 2016. Leonardo DiCaprio vince la statuetta come miglior attore protagonista con il film The Revenant.

Los Angeles, Dolby Theatre, cerimonia degli Oscar 2016. Leonardo DiCaprio vince la statuetta come miglior attore protagonista con il film The Revenant.

La notte degli Oscar 2016 è la notte di Leonardo DiCaprio. Finalmente, ventidue anni dopo la sua prima candidatura, per Buon Compleanno Mr. Grape, il divo più divo di Hollywood, ce l’ha fatta: ha vinto la statuetta come miglior attore protagonista del film The Reventant.

Il Dolby Theater di Los Angeles è esploso in un applauso immenso quando Leo è salito sul palco. Poi la standing ovation e i ringraziamenti. L’attore ha ringraziato il “fratello” Tom Hardy, il regista Iñarritu (miglior regia, per il secondo anno di fila, nel 2015 aveva vinto con Birdman) e il genio cinematografico Martin Scorsese che gli ha “insegnato l’arte del cinema”. Un grazie anche a genitori e agli amici, per poi lanciarsi in un lungo discorso sul cambiamento climatico e sull’ambiente, tematiche che a Leo stanno molto a cuore, anche quando vince un Oscar.

Da giorni, sul web, impazzavano le gif e le immagini scherzose di Leo pronto a vincere l’Oscar, dopo tante nomination e mai una vittoria. Ma il 28 febbraio, la maledizione del “mai premiato” si è infranta e i complimenti sono arrivati da tutto il mondo del cinema, avversari compresi.

Le soddisfazioni, ieri notte, non sono state solo per DiCaprio. Ha vinto, come migliore attrice protagonista, Brie Larson, per il film Room. Spotlight, invece, ha trionfato come migliore pellicola grazie alla meravigliosa regia di Tom McCarthy. Il film racconta la storia del team investigativo del Boston Globe che nel 2002 smascherò una rete di 90 preti pedofili a Boston. Alicia Vikander, si aggiudica la statuetta come miglior attrice non protagonista, in The Danish Girl. Incetta di premi anche per Mad Max: Fury Road. La pellicola porta a casa sei statuette: migliore scenografia, costumi, trucco e acconciature, montaggio e montaggio sonoro, sonoro.

Grandi soddisfazioni anche per l’Italia grazie al compositore Ennio Morricone che vince con la colonna sonora del film di Quentin Trantino The Hateful Eight. Lui, sul palco, si commuove e la voce si rompe per l’emozione sul finale del suo discorso. Un grazie? Sì, a sua moglie.

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Fra applausi, risate e soddisfazioni non è mancata però la polemica. Questa 88esima edizione degli Oscar è stata criticata per avere come candidati alle statuette solo attori bianchi. Non a caso è nato un hashtag per parlare della questione. E da giorni impazzava sui social, su Twitter prima di tutto: #OscarSoWhite. Il presentatore della cerimonia però, era di colore, quasi a compensare. Si tratta del comico Chris Rock che ha inaugurato la serata con la frase, polemica: “Ho incontrato almeno 15 persone nere in quel montaggio!”. A riscattare l’orgoglio nero, ci ha pensato anche Morgan Freeman che è stato scelto come presentatore della pellicola dell’anno. Un gigante che premia i nuovi talenti e ricorda che il colore della pelle non conta.

A chiudere la serata, un appello, ma non sulla questione razziale. Il messaggio arriva dal cast di Spotlight e viaggia veloce verso il Papa. Attori e produttori si augurano che «i sopravvissuti a cui il film ha dato voce formino un coro che arrivi fino al Vaticano».

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