Il giullare di corte 


Philip e le sue espressioni burbere, il suo sguardo scrutatore, le sue battute e le sue gaffe. Il principe, il marito di Lilibet (come ama chiamare lui la regina d’Inghilterra Elisabetta), l’uomo dalla battuta pronta -forse un po’ troppo spesso- ha compiuto 95 anni. E, ancora lucido, nonostante gli acciacchi del tempo, ha avuto l’occasione di posare davanti all’obiettivo della fotografa Annie Leibovitz che ha realizzato, lo scorso aprile, nella tenuta reale di Windsor, sei ritratti della Regina e della sua famiglia nelle scene di vita quotidiana. L’occasione era quella dell’ormai celebre 90esimo compleanno di Elisabetta. Ma anche il suo compagno di una vita, quel Philip un po’ allampanato, ha avuto il piacere di raggiungere un grande traguardo: 95 anni. E così, dopo battibecchi, tradimenti, gaffe internazionali e abbracci riparatori, eccolo li, impeccabile, a posare difianco a sua maestà.

Cosa unisce i due? Nello scatto è il colore rosa. Maglioncino e camicia per lei, solo camicia per lui. Perchè alla fine è davvero questo il loro filo d’unione, la femminilità, insieme al potere, di Elisabetta, che li ha resi famosi, una coppia dove “a portare i pantaloni” era una donna. E per anni e anni. Philip però è riuscito a ricavarsi un ruolo tutto suo. Quello dell’accompagnatore divertente. Dello spigliato, del viveur e della macchietta dei ricevimenti di corte e nel mondo.Un duca, di Edimburgo, che ha saputo affascinare e far sorridere. Che disse a Diana “solo un pazzo lascerebbe te per Camilla”, o che come mantra ha questo: “È una mia consuetudine invariabile quella di dire qualcosa di carino all’inizio per essere poi scusato se dovessi dire qualcosa di inappropriato più avanti”. E sempre lui disse, in visita in un ospedale nei caraibi: “Voi avete le zanzare, io ho la stampa”, con la delicatezza che lo contraddistingue. 

Di tutte le sue debacle ce n’è un repertorio intero. Philip insegna a non aver peli sulla lingua, a costo di causare qualche incidente diplomatico. Forse proprio per questo l’hanno nominato, nel 1953, rettore dell’università di Edimburgo. Quante ne ha da insegnare. 

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