#Onassignment, questo l’hashtag con cui i fotografi di National Geographic, su Instagram, segnalano di essere stati ingaggiati per un reportage. Che poi ciò significhi immergersi nelle acque dell’Antartico per immortalare pinguini che nuotano e saltano, rischiando l’estinzione, è un altro discorso. È il progetto che si è assegnato Paul Nicklen, amante dell’Antartide a tal punto che la voglia di descrivere la vita dei suoi abitanti, dai pinguini, alle foche leopardo fino agli orsi polari, lo ha portato a rischiare il congelamento più volte. Non solo. Racconta Nicklen che, mentre si trovava in immersione per fotografare i pinguini che nuotano, una foca leopardo l’ha aggredito impattando su di lui a una velocità considerevole. L’attacco però si è limitato a questo, il fotografo era umano e i gusti della foca leopardo prediligono i pinguini. Dice Nicklen dell’accaduto: “È stato come paragonare un Golden Retriever a un leone. Io avevo appena incontrato il leone dell’Antartide”. Ne è valsa la pena? Decisamente si, e le foto di questi pinguini lo dimostra.
Oltre il 30% delle colonie di pinguini imperatori vivono sopra territori ghiacciati che andranno gradualmente scomparendo. In questa foto si limitano a cercare riparo dal vento vicino agli immensi blocchi di ghiaccio. Il fotografo mostra con il suo obiettivo quale meraviglia rischiamo di perdere se non proteggiamo attivamente queste terre.
Un balzo e via, lontano dal predatore. Le foche leopardo nuotano molto più veloci dei pinguini, sono più agili ma soprattutto più potenti. I loro denti aguzzi sono capaci di sventrare i pinguini in un solo morso e sono più le volte che finisce così piuttosto che quelle in cui le prede fuggono.
Un esempio del lavoro di Nicklen, che spunta dal mare ghiacciato e fotografa la foca che per un attimo appare come mansueta.
Water proof diving. Muta termica, maschera e una macchina fotografica idrorepellente. Anche tanta forza di volontà per sdraiarsi sul ghiaccio freddo e iniziare a scattare.
I pinguini non sembrano curarsi della presenza del fotografo alle loro spalle, quasi il doppio di loro in altezza e una macchina fotografica pronta per l’uso.
“Comodamente” seduto su un blocco di ghiaccio. Pinne ai piedi. Dice Nicklen ” Io traduco in immagini quello che gli scienziati mi spiegano”. E per farlo davvero bisogna andare nei posti che per gli esperti sono a rischio, entrarci in contatto e far partire la sensibilizzazione per immagini.
Con un passato da biologo marino, per il fotografo non è stato difficile capire dove immortalare la scena più bella di una nuotata di una colonia di pinguini nel Ross Sea.
Sedici assignments per National Geographic di cui uno alla scoperta di un mondo sottomarino e non, per far vedere quanto ancora di bello l’uomo può preservare.